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I segreti del ciclo dell’azoto nell’acquario: fondamentale per la salute dei pesci

I segreti del ciclo dell’azoto nell’acquario: fondamentale per la salute dei pesci, nel post a cura di Acquari.org

Come gli esseri umani, anche i pesci hanno bisogno di vivere bene. Il loro habitat ideale presuppone conoscenze e abilità di mantenimento e manutenzione di un acquario, che non tutti conoscono appieno. Ad esempio, far circolare l’azoto nell’acquario è determinante per salvaguardare la salute di chi ci vive, onde evitare spiacevoli conseguenze per i presenti.

Può sembrare un aspetto di poco conto ma in realtà è assolutamente fondamentale. La mancanza di azoto nell’acquario si riscontra soprattutto in chi è all’inizio di questo mondo. Ma, con un pizzico di informazione in più, si può evitare di sbagliare.

Vediamo insieme alcuni consigli utili a tale scopo, nel post a cura di Acquari.org: bentornati sul nostro portale!

Perché l’azoto alimenta i pesci all’interno di un acquario

Il ciclo dell’azoto in acquario implica un processo secondo il quale i composti organici prodotti, tra cui feci, urine e resti di mangime, assumono i connotati di nitrati. La prima fase comprende la trasformazione dei composti in ammoniaca e nei cosiddetti nitriti. Una volta accelerato il processo, questi nitriti diventano appunto nitrati, sotto forma di sigla N03. Un processo circolare, che naturalmente richiede la presenza di ossigeno perchè altrimenti sarebbe tutto inutile.

L’ammoniaca è, nello specifico, una di quelle sostanze tossiche che possono decisamente far male al metabolismo, ma in generale alla salute dei pesci. Per questo motivo la sua assunzione va monitorata nell’ottica di mantenere un livello biologico accettabile all’interno dell’acquario. L’esposizione prolungata può persino condurre a danni permanenti nella respirazione dei pesci, compromettendone le branchie. Il valore del ph dell’acqua è strettamente collegato all’ammoniaca e non deve superare la soglia 7. Questo creerebbe valori tossici troppo elevati da gestire.

In aggiunta, una maggiore composizione di rifiuti prodotti e non smaltiti determina un minore funzionamento nella qualità del ciclo d’azoto. In pratica l’obiettivo deve essere quello di mantenere sullo stesso piano rifiuti organici da un lato, ammoniaca, nitriti e nitrati dall’altro. 

Solo in questo modo, l’acquario resta pulito e il ricambio d’acqua sarà molto più fluido. L’aumento dell’emoglobina è un altro aspetto di cui eventualmente preoccuparsi, soprattutto in concomitanza con il cambiamento cromatico dei pesci.

Quindi la pulizia e il ricambio dell’acqua sono due elementi fondamentali, da questo punto di vista.

Qual è il trattamento migliore per i pesci in acquario

Allevare un pesce correttamente fa in modo da garantire una vita lunga e duratura per gli stessi. Il trattamento migliore da seguire riguarda soprattutto una questione di spazio. Avere una vasca quanto più larga e lunga possibile non è un aspetto secondario per un pesce che nuota. E ovviamente anche per una questione di salute del pesce. Più pesci ci sono in vasca, più rifiuti produrranno e quindi anche il problema dell’azoto sarà più gravoso.

Anche la temperatura dell’acqua è importante e la si può monitorare attraverso l’utilizzo di un termometro e di un riscaldatore acquatico. L’importante è che la fonte di calore prodotta, in questo senso, non sia troppo elevata. Per questo è sconsigliabile piazzare l’acquario nei pressi di una finestra poiché l’emissione diretta della luce solare può essere assai compromettente.

Ne guadagna la salute dei pesci, che così vivranno in un ambiente pulito e lontani dai batteri pericolosi.

La pulizia è un altro aspetto determinante, che può influire se non attuata a dovere. Va fatta almeno una volta al mese, possibilmente anche di più.