Pesci d'acqua dolce

Pesci tropicali acqua dolce: i più allevati

Pesci tropicali acqua dolce: i più allevati, nel post a cura di Acquari.org

La cura al dettaglio per un acquario e la salvaguardia di chi ci vive è un aspetto essenziale. Ogni specie di pesce ha bisogno di determinate attenzioni che non possono essere procrastinate. L’allevamento di pesci tropicali d’acqua dolce, in particolare, richiede una predisposizione spiccata, ma si può sempre iniziare dal basso, cercando tra le specie più allevate in questo senso.

I pesci tropicali d’acqua dolce più allevati in acquario

Sono diverse le specie di pesci tropicali d’acqua dolce più allevati in acquario. Ecco, comunque, quelli più conosciuti, nel post a cura di Acquari.org e dedicato alla categoria pesci d’acqua dolce. Bentornati sul nostro portale!

Guppy

Tra le specie di maggiore rilevanza, in questo senso, spicca certamente il Guppy, uno dei pesci tropicali che si riscontrano di più. È ideale soprattutto per chi non ha mai avuto un acquario prima e pensa di acquistarlo per la prima volta.

Tendenzialmente vive in gruppo. Per questo motivo bisogna affiancargli simili nel corso dell’allevamento. L’importante è che questi gruppi non siano eccessivamente numerosi. 

Di fatto, il Guppy presenta una socievolezza che lo distingue in assoluto da altri tipi di pesci tropicali. Mangia sia cibo secco che vivo, per un minimo di tre volte a settimana. Predilige nuotare nella parte superiore di un acquario. Questo favorisce una vegetazione più fitta sul fondo. La capacità minima dell’acquario che lo ospita deve essere almeno di 54 litri.

La temperatura dell’acqua va impostata tra i 24° e i 27° C. Avendo una certa attitudine alla riproduzione, è meglio integrare solo Guppy maschi all’interno di uno stesso acquario. A meno che non ci si voglia, poi, ritrovare con un acquario pieno, rendendo anche la vita difficile ai pesci che sono nati. 

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Pesci Gatto

In ultimo, restando sempre nell’ambito delle specie più allevate di stampo tropicale vi sono i pesci Gatto, noti anche col nome di Corydoras. Essi prediligono maggiormente i fondali a pietra piuttosto che quelli sabbiosi, e appartengono come le razze già trattate ai pesci di gruppo. La loro alimentazione però non verte su vegetali o alghe, bensì su vermi e larve. Il nome proviene dai baffetti sul muso che presenta questo pesce, davvero caratteristico nella conformazione. Il corpo sembra essere quasi maculato, con una base giallina tenue e macchie di diversa forma sul marrone chiaro. 

Neon

Per quanto riguarda il pesce Neon, esso presenta il mix di colori rosso e blu, affascinante agli occhi dei visitatori. Proviene dall’Amazzonia e, così come il Guppy, preferisce vivere in piccoli gruppi. 

La differenza sostanziale è che questo pesce nuota nella parte centrale di un acquario. La capacità minima della struttura che li ospita deve attestarsi sui 60 litri e oltre. La temperatura dell’acqua può oscillare tra i 20° e i 26°C.

Affinché i colori vivi di questa specie vengano ulteriormente esaltati, è buona norma usufruire di un’illuminazione quanto meno intensa possibile. Non a caso, ci sono degli acquari, in tal senso, che consentono la giusta regolazione per questa tipologia di pesce. 

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Platy

Il Platy ha un carattere tranquillo, ma allo stesso tempo incline alla vivacità. Il suo habitat naturale è in America centrale. Vive per lo più a ridosso della superficie ed è molto semplice da allevare. Ancora di più se si rende possibile il giusto mix tra maschi e femmine. Per questo motivo è uno dei più richiesti dagli utenti meno esperti. La parte intermedia di un acquario lo vede protagonista per larga parte del tempo.

Necessita di un acquario con capacità minima da 54 litri e pH compreso tra 7 e 8. Così com’è essenziale predisporre una fitta vegetazione, dove possa avere la possibilità di isolarsi, di tanto in tanto. Meglio non metterlo in compagnia di pesci più grandi e feroci che potrebbero minarne l’esistenza. Non ha, infatti, un alto livello di autodifesa.

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Poecilidi

Si tratta in questo caso di una famiglia di pesci tropicali adatta ai novizi degli acquari. In particolare nella declinazione d’acqua dolce, dove questi animaletti si muovono sempre in gruppi di 4/5 elementi. Una specie prettamente onnivora che adora le alghe e gli insetti qual alimento primario per il sostentamento. I colori della livrea dei Poecilidi vanno dall’azzurro al grigio quasi argenteo. Una sfumatura comunque fatta di note scure con bagliori luminescenti dovuti al contrasto cromatico con la pinna dorsale e della coda perlopiù rossastra.

Pesci Scalare

Ora diamo uno sguardo ad uno dei pesci tropicali di maggiore impatto visivo: stiamo parlando degli Scalare. Una specie avvero stupenda per colore della livrea che spicca per un rosa vivace. Non a caso la bellezza di questo esemplare gli porta in dote la menzione di “pesce angelo”. Si cibano di pesci più piccoli, aspetto che li rende poco inclini ad habitat di dimensioni ridotte. Sostanziano soprattutto il Rio delle Amazzoni, e qui amano spostarsi lungo i fondali. La loro cromia li rende riconoscibili immediatamente in un contesto più scuro, dove il movimento di coppia e non in gruppo costituisce un effetto estetico formidabile. Assolutamente da prime posizioni, dunque, questa specie acquatica, che svetta su un eventuale podio dei prediletti di provenienza tropicale. 

Barbo Tigre

Il Barbo Tigre è un pesce tropicale di acqua dolce dal carattere piuttosto aggressivo. Uno di quelli che con un Platy, ad esempio, non potrebbe mai convivere. Ha bisogno di un acquario ben più grande, delle dimensioni di almeno 90 litri. L’ambiente, in buona sostanza, deve essere a loro immagine e somiglianza, senza intrusioni esterne che possano destabilizzarli o alimentare ulteriormente la loro aggressività. Meglio, quindi, allevarlo da solo per non mettere in pericolo la vita degli altri pesci. 

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